Lettori fissi

domenica 29 gennaio 2012

A Sadali, in vacanza Parte terza

Andiamo avanti ancora un po' e arriviamo ad una piccola casetta di legno

e dentro ...cosa troviamo?
Cavolo!... ma no! no, non c'era nessun tavolino,nè sette seggioline, nè sette piattini, nè sette bicchierini. Bè, niente nanetti. Peccato avrei fatto uno "scoop"!
Dentro era tutto nero di fuliggine in ricordo di qualche bella bravata del passato. Era pieno zeppo di ragnatele!
Stiamo camminando da almeno un'ora e mezza. L'acqua è davvero poca, non arriviamo a 3/4 di litro e la diamo solo ai bambini. Dome li prende a turno sulle spalle. Io non posso farlo, oltre al fatto che sono troppo pesanti per me, ho anche un problema al piede destro ( un dolore che mi porto dietro da un bel po') e con la camminata si è acutizzato. Troviamo un cartello. Ci indica che andando avanti troviamo la parte del bosco che fa parte di Seulo, però non dice quanti km mancano. Dovrò fare un cazziatone alla mia "amica" della pro loco. Ma si trattano così i turisti che si perdono?  L'unica cosa che mi viene in mente è che sappiamo quanto abbiamo camminato, ma non abbiamo idea di quanta strada ci sia da fare se andiamo avanti.
Adesso basta camminare alla cieca,  mi incavolo molto e mentre discutiamo sentiamo dei rumori di passi...Oddio! devo essere contenta o mi devo preoccupare? Ho la tentazione di andare a nasconderci nella casetta, ma il ricordo di quelle lenzuola di ragnatele mi fa desistere. Si sente una voce femminile che ride. Meno male, è una donna non c'è bisogno di aver paura. Sono una coppia, anche loro molto spaesati. Arrivano dall'altra parte, si sono avventurati ma sono tornati indietro.
Bah! guardo Dome e la mia occhiataccia è molto eloquente. Si fa dietrofront immediatamente. Questa coppia è veloce e li perdiamo subito, noi abbiamo i bambini che sono davvero spossati. Non si corre ( e onestamente: chi ce la farebbe!).


La stanchezza non mi impedisce però di scattare e ancora scattare. Rubo immagini a più non posso.
Aprite l'immagine e guardate che ragnatela pazzesca!

Appena ritroviamo il fiumiciattolo ci diamo tutti una bella rinfrescata.
Se devo essere sincera il rientro è stato abbastanza facile. Anche se ci siamo dovuti spostare a tappe. Una pipì. Un goccio ( ma davvero goccio) d'acqua. Eddai facciamo un riposino! Guarda quella lucertola!...e ogni motivo era buono per fermarci, però ce l'abbiamo fatta, siamo tornati alla macchina.....e mi sembrava una Rolls Royce. Ma quanto è bella la nostra auto? Comoda, sedili morbidi e anche se all'interno ci saranno 80°mi siedo al volo, quasi quasi la sento pure fresca!
Abbiamo bisogno di bere, soprattutto io e mio marito e nel cofano... Ta- Taaan!! c'è la mia borsa frigo con acqua ancora fresca! UH! quanto è buona!

Rientriamo a casa che sono quasi le 14. Siamo a pezzi e a malapena ci trasciniamo nelle scale.
Ma noi siamo forti. Nulla ci spezza e nulla ci distrugge. Dopo aver ben riposato, alle 18 siamo di nuovo in giro.
Siamo andati a Seulo. Vogliamo vedere il ponte di Gadoni, che si trova qualche chilometro dopo il paese. Mentre siamo in strada troviamo un cartello tipico del centro Sardegna.
Il segnale stradale con le "schioppettate" di fucile a pallettoni. Non è una cosa molto bella.
Entriamo a Seulo. Molto, molto carina e cerchiamo qualche indicazione per andare al ponte. Girelliamo un po' per le vie senza ammazzarci troppo, finchè dopo un quarto d'ora ci rompiamo e chiediamo informazioni. Il prescelto è un signore che sta vicino al marciapiede e chiacchiera con alcuni amici, accostiamo e chiedo: "Scusi, per favore ci può indicare la strada per il ponte?"
Prima, con fare molto gentile e affabile, si informa su : da dove veniamo; se siamo figli, nipoti o comunque parenti di qualcuno del posto; dove alloggiamo; quanto resteremo ; manca che ci chieda patente, libretto e codice fiscale...Noi poi, in omaggio, gli potremmo dire anche quale misura di scarpe portiamo sia io che mio marito!!!
Quando ha capito che siamo brave persone e che non abbiamo intenzioni bellicose mi ha detto " Si, te lo indico io dov'è il ponte! certamente!, vai ancora avanti per tot, poi gira a destra e al secondo incrocio svolta a sinistra, poi trovate una stradina e lì svoltate ...." e noi: " Eh??????? "
Questo signore allora fa una cosa che ci ha davvero stupito. Mi dice "Senti, se non hai fretta e aspetti un minuto prendo la macchina e vi ci accompagno io!" Chiaramente diciamo che non deve assolutamente disturbarsi e che non c'è bisogno.
Dev'essere parente della signora/padrona di casa. Testardo e gentile. Non c'è stato verso, ci ha fatto strada.
Siamo rimasti imbambolati da questa gentilezza. Ho pensato che magari era il genere di persona che poi si aggrega e non si schioda più, invece ci ha accompagnato e si è dileguato, facendomi fare una figuraccia, per fortuna tutta tra me e me!
Ecco il ponte. E' immenso. Aprite la foto e vedrete meglio che quel puntino arancione indicato dalla freccia è mio marito. Notate, al paragone, l'altezza dei pilastri.
Rientriamo dopo aver esplorato un pochino sotto il ponte ("Pierin" non c'era! e solo qualcuno capirà la finezza della battuta!) e dato che stava facendo buio e le zanzare si stavano mettendo i bavaglini siamo scappati verso casa.
Lungo la strada del rientro mi sono voluta fermare per fare uno scatto notturno. C'era una luna fantastica. Purtroppo a mano libera il massimo che sono riuscita ad ottenere è questa foto e per essere fatta completamente al buio e pure a mano libera è anche fin troppo buona.


Un'altra notte passa senza problemi. Se non fosse per il materasso si dormirebbe bene al 100%. Durante il giorno c'è un caldo bestiale, anche se siamo in montagna, ma la notte c'è un fresco ritemprante. E' necessario non solo il lenzuolo ma pure il copriletto e con le finestre tutte chiuse, altrimenti c'è anche freddo.

Anche oggi andiamo a Seulo. Ieri abbiamo visto un cartello che indica una chiesa molto antica, in campagna, e vogliamo andare a vederla.
Trovarla non è un problema. Ci ricordiamo bene dov'era l'insegna e la raggiungiamo in un niente. Per arrivarci bisogna lasciare la strada asfaltata e scendere in uno sterrato che si snoda in una serie di tornanti per nulla simpatici. In alcuni punti sono dovuta scendere dall'auto per aiutare mio marito nella manovra. Non abbiamo un fuoristrada e qui ci vorrebbe davvero un 4x4.


 Questa curva è una delle più larghe, si è fatta  molto agevolmente, io ero già fuori dall'auto e lì sono rimasta  per non fare sali e scendi ogni minuto, quasi quasi faccio prima ad andare a piedi.
Arriviamo alla fine della strada. Non era così vicino come pensavamo, o forse mi è sembrato lontano perchè abbiamo camminato a 10 Km/h.

Al nostro arrivo abbiamo trovato un paio di cavalli che pascolavano dentro e fuori da un recinto. C'erano anche i puledrini e da qui si vede anche Seulo in lontananza.


Un'altra sorpresa ci attende: un cespuglio pieno di more! Gnam! che buone!
Ne raccogliamo quante più possiamo. Ci pungiamo qualche dito e dobbiamo fare una gara di velocità con le centinaia di api e vespe che circondano il rovo. Ho il terrore di entrambe, ma le more...Oh quanto mi piacciono!
 
 Queste bacche rosse sono bellissime, ma non sappiamo cosa sono e  restano lì, al loro posto.

Ecco la chiesa, dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Purtroppo è chiusa. Credo la aprano solo durante i giorni della festa a loro dedicata ( maggio e settembre).

"Sono poche le notizie certe sulla vita dei Santi Cosma e Damiano, venerati come protettori dei medici, dei farmacisti e dei barbieri. La tradizione li dice nati in Arabia nella seconda metà del III secolo e li considera fratelli. Dopo aver imparato in Siria le scienze mediche, esercitarono la professione senza chiedere in cambio alcun compenso ed occupandosi anche della cura delle anime, visto che agivano invocando il nome di Cristo e predicando il Vangelo. Durante la persecuzione di Diocleziano i due fratelli furono arrestati ed invitati ad abiurare la fede cristiana: al loro rifiuto seguirono atroci torture e la condanna a morte per decapitazione. I fedeli portarono i corpi a Ciro, la città in cui i santi avevano esercitato la medicina e sulla loro tomba fu eretta una grande chiesa, che divenne meta di pellegrinaggio. Il culto verso Cosma e Damiano si diffuse ben presto anche in Occidente e a Roma fu costruita in loro onore una cappella, dove papa Felice IV, nel 528, dispose la traslazione delle loro reliquie e la realizzazione di una basilica, ancora oggi esistente nel Foro romano" 

 Strano che oggi non sia ancora successo nulla, vero? Appunto! 
Durante la risalita dei tornanti la macchina si incastra in una curva in cui la strada è asfaltata con cemento. L'auto è pesante di suo, io e i bambini scendiamo, togliamo un po' di chili al totale.
Non si va nè avanti, perchè le ruote slittano, non fanno presa (vedi? ci voleva un 4x4!) e non si può andare indietro perchè andremmo a sbattere su un muretto dato che non è assolutamente fattibile nessuna manovra. Cerchiamo di pensare ogni possibilità per sbrogliarci da questo problema. 
Siamo in una fase di stallo e non possiamo fare nulla. Io non posso spingere, se l'auto va indietro mi schiaccia come una formica. Proviamo che io guido e lui spinge. Nulla da fare.
Ad un certo punto spunta da dietro di noi una luce bianca fortissima...è un angelo mandato dal cielo con un carro trainato da cento cavalli ed è qui per aiutarci.
Nel sogno è questo ma nella realtà è una coppia di signori anziani con una Panda 4x4 (che ha visto tempi migliori).
Purtroppo per loro sono letteralmente costretti ad aiutarci altrimenti restano bloccati con noi, non possono andare avanti. Potremmo fare una bella partitona a carte e stiamo tutti qui per il resto della nostra vita, invece il nonnino e mio marito si sono messi a spingere mentre io guidavo e.....guarda guarda! grazie al suo aiuto riusciamo a sbloccare l'auto. 
Uff! un'altra avventura si è conclusa bene per i nostri eroi e un'altra sta per succedere.
Decidiamo di andare a vedere le piscine naturali  di Seulo. Non abbiamo molte indicazioni ma ce la tentiamo. Poi, in seguito, ci siamo chiesti il perchè della nostra temerarietà.
Scendiamo da una montagna. Sterrato e tornanti ( quelli che mi piacciono tanto). Tornanti e sterrato. Ai lati della strada burroni pazzeschi alti centinaia di metri. Ci sono dei bivi e non sappimo che fare. Facciamo a caso e di sicuro sbagliamo perchè dopo 3/4 d'ora decidiamo di tornare indietro visto che ancora non abbiamo trovato nessuna piscina. Stiamo girando come scemi e, dato che il cellulare non prende, mai che ci dovesse succedere qualcosa, non potremmo nemmeno chiedere aiuto. Nessuno al mondo sa che siamo qui. In totale un'ora e mezza a mangiare polvere ( non è molto vero perchè i finestrini sono chiusi con l'aria condizionata, però la frase fa un certo effetto).
Evviva! gioia e tripudio quando torniamo sulla strada asfaltata.
Devo essere sincera e dire che queste piscine naturali mi sono rimaste nel gozzo, non digerisco il fatto di non averle viste. Prima o poi le farò mie!
Siamo di fretta e fuggiamo perchè ad aspettarci c'è un fantastico pranzo in agriturismo.
Ce ne hanno parlato molto bene così andiamo da "Agriturismo Ticci". 
 Il posto è incantevole ha una terrazza con un panorama bellissimo, però per fortuna si mangia all'interno,  oggi c'è troppo caldo.

Questo è l'agriturismo.
La terrazza è molto grande, qui c'è solo un piccolo scorcio.
Queste panchine sono comode, carine e ..all'ombra!
Non ci sono moltissimi clienti e noi ne siamo felici, almeno i bambini possono giocare un po' nella sala e non disturbano nessuno. Tutto è molto pulito, nei bagni c'è profumo. Ma il profumo migliore arriva dalla cucina. Ci sediamo a tavola e arrivano una marea di pietanze una dopo l'altra. Tutto è estremamente buono, i bambini mangiano le stesse cose che mangiamo noi e quasi non ce ne lasciano! Il menù è diverso da quello degli agriturismi della zona di Cagliari (dove abitiamo). Siamo molto soddisfatti del pranzo, dell'ospitalità e...che dire del prezzo da pagare? super onesto! Abbiamo speso circa 65€ in quattro. Le porzioni erano abbondanti e non siamo nemmeno riusciti a finire tutto. Peccato! so che stasera mi pentirò di aver lasciato quelle bontà nei piatti.
Dopo aver mangiato ci fanno sapere che nel retro hanno i cinghiali, se vogliamo possiamo avvicinarci per vederli. 
Ecco un cinghiale. Chiaramente è quello sulla sinistra! heheeheh!!
Siamo ben satolli e rientriamo a Sadali. Dobbiamo andare alla stazione del trenino verde per chiedere informazioni per fare il giro turistico.
Di passaggio ci fermiamo un momento per fare qualche foto alla chiesetta di S. Elena ( del XVI secolo), dentro il paese. Anche questa però è chiusa. Abbiamo un po' di sfortuna con le chiese antiche!

 Quando arriviamo alla stazione ci accorgiamo che ...Ma noooooo! l'ufficio è chiuso! Miseria nera! ma è possibile avere questa sfortuna così attaccata?
Non si sa cosa è successo ma nel giro di due minuti (mentre io scattavo) è arrivata l'impiegata.

Le informazioni, però, non ci piacciono per nulla. Il giro con il treno dura molte ore tra andata e ritorno e non credo che i cuccioli starebbero seduti  e buoni per così tanto tempo. Rinunciamo e rimandiamo nel tempo. Peccato però,  perchè il trenino verde fa un giro molto panoramico e passa in mezzo ai monti. Fa il giro con la ferrovia antica.
All'interno dell'ufficio c'è un antico telegrafo, tutt'oggi funzionante.

Andiamo via tristi, mesti e delusi. Ci vuole un po' a far capire ai piccoli di famiglia che il giro in treno non si può fare. Loro non capiscono, protestano e piangono.

Ci dirigiamo verso Seui. Andiamo in esplorazione.

Lungo strada troviamo un belvedere . Stupendo!
Oltre a godere di questa bellezza incontriamo proprio lì, un distinto signore che, seduto su una roccia, legge e fuma il sigaro. Non mi ci vuole molto per fare amicizia. Chiacchieriamo un po' e, dopo aver saputo che siamo in vacanza in affitto, mi da il suo numero di telefono per chiamarlo la prossima volta che veniamo in zona. Lui ha una casa grande a Seui (oltre a quella dove vive) e la affitta ad un ottimo prezzo. Ce ne andiamo con questo prezioso numero, ma non prima di avergli detto metà della nostra vita ed aver saputo, invece, quasi tutto della sua! Ci consiglia di andare assolutamente al Parco di Montarbu.
Diego e Fabiola iniziano a fumare dalle orecchie e facciamo in tempo ad entrare in macchina prima che esplodano. Si annoiano e vogliono andare via. Onestamente anche io!
Su questa storia, della casa del distinto signore, ci sarà un'appendice nel maggio 2011. Un giorno ve la racconterò!
Per un paio d'ore giriamo per Seui. E' un po' deserta e alla fine della via principale c'è una giostrina terribilmente triste.
Rientriamo a Sadali e cerchiamo una pizzeria. Le poche che ci sono sono chiuse. Vabbè oggi pasta al sugo.
Domani si va al parco di Montarbu.

fine terza parte

14 commenti:

  1. Ma quante avventure! Però siete stati in gamba.
    Credo che molti andranno a vedere le bellezze che hai descritto. Adele

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    1. Ehehehehe, cara Adele, ma da quale pianeta proverrai mai! Non riesco proprio ad immaginarti perchè non ti conosco nemmeno un pochino. Per scrivere un racconto devo avere la visione delle cose ben chiara...haahahahha altrimenti non sono ancora in grado...ma mi sto attrezzando. Ho appena ordinato una sfera di cristallo!!! Ciaus Bacione

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  2. Ciao Adele! Mi stai facendo venire un'idea..mi sa che mi faccio pagare la pubblicità che gli ho fatto! haahahahah!Tu da dove mi scrivi? Ciaus

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    1. Chiaramente mi rivolgerò alla Pro-loco dei vari paesini per batter cassa...hahahahahahahahahaha scherzo, ovviamente!!! Andate a visitare quella zona...merita davvero !

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    2. Da un pianeta sconosciuto! Vuoi venire a trovarmi o preferisci scrivere un racconto su come mi immagini? Adele

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  3. segui il consiglio,il parco di Montarbu è bellissimo !!!!!!

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    1. Si Teresa....il racconto è della vacanza del 2010. Ci siamo andati e racconterò anche di quel meraviglioso posto. hahaahhahaha...Baciottone

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  4. Cryy sempre un piacere leggere i tuoi racconti e le tue avventure....vogliamo il continuo.......baciii ...heidy...

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    1. hahaahahha grazie piccola! Devo trovare il tempo per scriverlo e a breve lo posto.Bacio bacio

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  5. Ma che brava! Io mi sarei messa a piangere chiamando a raccolta folletti e animali della foresta... proprio come la vera Biancaneve. Prolaga

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    1. Poverina lei! una Biancaneve del 2012 e chissà quanti folletti sarebbero arrivati in tuo soccorso!

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  6. siiiiiii oggi posso commentare bravissimaaaa è sempre un piacere leggerti io voto voto voto

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  7. ho dimenticato di firmarmi...........naomi la biondina ahaha

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    1. Eccola! finalmente ci sei riuscita!! benvenuta tra i commenti!

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